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GIOIA RONCATO

Facciamo un salto indietro a quei momenti magici che hanno segnato la tua ascesa. Cosa si prova, nel profondo, a vincere un Torneo delle Regioni indossando la maglia della propria terra? Il Veneto femminile è stato sul tetto d’Italia per due anni consecutivi, nel 2023 e nel 2024, a dimostrazione di un talento immenso e di una scuola, la nostra, che non teme confronti. Tu hai vissuto quel trionfo da protagonista: quali immagini o emozioni ti porti dentro di quella cavalcata vincente?
Roncato Gioia > Vincere un Torneo delle Regioni con la maglia con il Leone sopra è qualcosa che va oltre qualsiasi risultato sportivo. È stata un’emozione che ancora oggi fatico a spiegare e raccontare; in quel momento sentivo di rappresentare tutte le persone che mi avevano accompagnata durante il percorso e negli anni precedenti. Giocavo a calcio da poco più di tre anni, ero la più piccola del gruppo e avevo davanti delle compagne davvero forti e con tanta esperienza alle spalle, ma in ogni caso ho sempre sentito di poter dare qualcosa a loro, grazie anche al costante supporto di mister Carlos. Quella settimana in Calabria me la porto dentro, mi porto dentro immagini potentissime: gli sguardi prima di entrare in campo, gli abbracci a fine partita e soprattutto la consapevolezza di essere parte di un gruppo che credeva davvero in ciò che stava facendo.
Non smetterò mai di ringraziare quel torneo per quello che mi ha lasciato e che ancora oggi porto con me..

Eppure, Gioia, nonostante i trionfi in bacheca e l'indiscutibile qualità delle atlete venete, sembra di vivere un paradosso: perché il movimento del futsal femminile fatica ancora a 'decollare' definitivamente in termini di visibilità, strutture e seguito nei campionati di club? Tu che vivi il campo ogni giorno e senti il polso della situazione, che risposta ti sei data? Cosa manca per fare l'ultimo salto di qualità?
Roncato Gioia > Credo che il futsal femminile abbia un talento enorme, come dimostrano i risultati veneti, ma fatichi ancora a ricevere visibilità e strutture adeguate. Sicuramente i numeri delle atlete non sono paragonabili a sport più 'comuni' e magari di cui se ne sente parlare di più, anche solo alla tv e per questo ritengo che la visibilità sia fondamentale, perché dà valore al lavoro delle atlete e crea interesse, seguito e opportunità.
Io mi sento però fortunata: giocare in un palazzetto sempre pieno di famiglie e tifosi che ci sostengono non è scontato e fa capire quanto il movimento possa crescere. Il salto di qualità arriverà quando il merito e la passione di tante ragazze verranno finalmente riconosciuti da tutti.

Siamo ai saluti, Gioia, ma prima di lasciarti non possiamo non chiederti un ricordo personale. Guardandoti indietro, tra l'esordio giovanissima in A2, le battaglie nei campionati regionali e i trionfi con la Rappresentativa, qual è stato finora il momento più emozionante o significativo che hai vissuto? Quell'istante in cui, guardando il campo o la panchina, hai pensato: "Sì, è per questo che amo il Futsal"?
Roncato Gioia > Senza alcun dubbio e senza nemmeno doverci pensare posso rispondere che il ricordo più bello è sicuramente quella corsa al centro del campo, al fischio finale del primo maggio 2024, stese una sopra l'altra, consapevoli che avremmo alzato la coppa del Torneo Delle Regioni assieme.

Siamo arrivati alla fine di questa bellissima chiacchierata. Sei giovane, talentuosa e hai già dimostrato di saper vincere, ma la strada davanti a te è ancora lunghissima. Qual è il sogno nel cassetto di Gioia Roncato? Dove speri di vederti tra qualche anno, sia come atleta che come persona nel mondo del futsal?
Roncato Gioia > Spero di continuare a divertirmi giocando, non ho un sogno nel cassetto, cerco sempre di essere realista e di stare dove mi sento bene e sento di potermi esprimere al massimo. Vivo nel presente, tra qualche mese spero di essere soddisfatta della mia stagione, senza rimpianti, invece, tra qualche anno, chissà..