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GIORGIO ZANCHETTA

Per la stagione 2025/26, vi presenterete ai nastri di partenza della Serie C2. Giorgio Zanchetta sarà ancora al timone dell'Atletico Pressana? Se sì, quale sarà il vostro obiettivo?
Zanchetta Giorgio > Sì, nella prossima stagione sarò con i ragazzi dell’Atletico in Serie C2 e, di partenza, non vogliamo porci obiettivi o, meglio, limiti. Iniziamo sempre con la volontà di fare un passo in più. Ci stiamo già organizzando per aggiungere qualche nuovo elemento alla squadra, in modo da affrontare una categoria che richiede certamente una buona comprensione e un giusto approccio umile.
Il nostro approccio deve sempre essere questo: un passo alla volta, senza paura, con tanto lavoro e la volontà di mettersi a disposizione della squadra e dei compagni. Gli obiettivi si conquistano gradualmente, e sono certo che i ragazzi continueranno a credere in questo progetto e a mantenere l'unità, come hanno sempre fatto.

Continuerete a puntare sul vostro fiorente vivaio o avete intenzione di investire nel mercato estivo?
Zanchetta Giorgio > All’Atletico abbiamo molti giovani che desiderano seguire le orme dei più grandi. Si conoscono fin dall’infanzia, e ora i giocatori più esperti assumono il ruolo di guide. Di sicuro, ci sarà spazio per inserire qualche Under 19 che ha già debuttato in Serie D, ma ci sono anche altri ragazzi che stanno lavorando duramente per raggiungere l’esordio accanto ai compagni.

Numerose stelle del calcio professionistico a 11 hanno iniziato la loro carriera nel mondo del calcio a 5, e la lista sarebbe davvero lunga. Giorgio Zanchetta, come esperto conoscitore di questo sport, quanto ritieni sia fondamentale per un giovane iniziare la propria avventura sportiva in questa disciplina, che in Italia fatica ancora a decollare? Quali vantaggi offre il calcio a 5 a un giovane in fase di formazione?
Zanchetta Giorgio > Vivendo da oltre vent’anni nel calcio a 5, sono convinto che il motivo per cui il Futsal non decolla sia legato a un problema interno del sistema. C'è una mancanza di maturità e lungimiranza nel prendere decisioni e nel perseguirle senza giravolte o cambiamenti da un anno all'altro. Inoltre, manca un'identità forte per questo sport, che potrebbe invece rivelarsi propedeutica anche per il calcio a 11, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo e la gestione delle dinamiche in spazi ridotti, nei cambi di velocità e nella rapidità delle transizioni.

Qual è stato il momento più emozionante che hai vissuto nel Futsal?
Zanchetta Giorgio > Penso di emozionarmi ogni volta che un giovane ragazzo riesce a ottenere risultati significativi, anche grazie al rapporto creato e al lavoro svolto insieme. È ancora più gratificante quando il ragazzo dimostra di riconoscere l'utilità di quel legame. Credo che ogni allenatore viva per queste soddisfazioni.

Dalla notte dei tempi, ogni volta che si conquista un nuovo trofeo, c'è sempre una dedica speciale che nasce dal cuore. A chi va la tua dedica, Giorgio?
Zanchetta Giorgio > Sarebbe scontato ringraziare solo mia moglie, che mi sta accanto per 8-9 mesi, vedendomi andare in palestra 7 giorni su 7. Pertanto, voglio innanzitutto ringraziare i ragazzi che mi seguono e continuano a farlo dopo tanti anni. Un ringraziamento speciale va anche all’Atletico, che mi consente di lavorare nel migliore dei modi, mettendo a disposizione tutto ciò di cui ho bisogno, inclusa una folta e attiva tifoseria.