Ciao Piero e benvenuto. Partiamo subito dall'attualità. Avete iniziato la Seconda Fase del Campionato con una sconfitta, dovuta anche alle tante assenze, subito però riscattata dalla vittoria di lunedì e molti ora vi vedono tra le favorite alla conquista della Serie B. Come hai visto questi primi due incontri? E quali sono i veri obiettivi della squadra in questa primavera che si avvicina?
Grossi Piero: Purtroppo nella prima partita siamo arrivati con una formazione rimaneggiata a causa di imprevisti dell'ultimo minuto, lunedì invece è andata meglio!
Penso che, se ci siamo tutti, possiamo dire la nostra! Sulla carta ci sono squadre più accreditate di noi, ma il nostro motto è sempre "rispetto per tutti e paura di nessuno".
Hai cambiato diverse casacche in questi anni, partendo proprio con i Ferin, passando poi per i vecchi Prozac e militando persino con i Katzengunners nel torneo estivo, fino al ritorno alle origini, ma hai sempre legato con i tuoi compagni senza alcun problema. Sei stato fortunato ad incrociare squadre affini al tuo modo di concepire lo sport o sei tu che in genere non hai problemi a creare subito empatia con i vari compagni?
Grossi Piero: A me piace giocare, stare in compagnia, farmi ben volere da tutti. Le nostre giornate sono già impegnative tra lavoro, famiglia, ecc, per cui non vedo perché le ore che ci concediamo di svago non possano e debbano essere un piacere. Una volta ero fin troppo competitivo, oggi do più peso al benessere che lo sport mi da piuttosto che allo stress e credo che questo mio modo di interpretare il torneo sia percepito anche all'esterno. Non sempre sono d'accordo con tutti, ma, prima di litigare o di dare risposte brutte, cerco di ricordarmi che siamo tutti qui perché ci piace lo sport di squadra e che ognuno di noi ha la propria vita. Poi in campo a volte mi lascio un po' più andare, ma quando l'arbitro fischia la fine non deve mai esserci alcun rancore.
Sei sempre stato considerato un vero funambolo, dedito soprattutto all'estetica, dentro e fuori dal campo. Ti riconosci in questo ruolo? È un Campionato in cui riesci ad esprimere al meglio le tue caratteristiche?
Grossi Piero: Mi piace la giocata, il gesto tecnico, la classe, le cose "belle". Nel tempo poi impari però che ci vuole anche rispetto per il contesto e gli avversari e che molte di queste cose sono fini a se stesse, in alcuni casi addirittura controproducenti per la squadra e quindi giochi un po' più concreto. Inoltre il fisico non mi regge più molto, quindi cerco di fare meno "show" per evitarmi qualche figuraccia, che comunque talvolta faccio ugualmente, ci mancherebbe!
E' un torneo dove mi trovo a mio agio. Ammetto di preferire spazi più ampi rispetto a quelli del calcetto, però mi diverto davvero molto!
Sono ormai tanti anni che partecipi alla Padova Futsal Cup e che frequenti in particolare questo centro sportivo. Cosa ti piace di questa manifestazione? E come ti trovi all'Airone Sporting Club?
Grossi Piero: Ho iniziato un po' per caso e mi sono trovato sempre bene. Credo di avere un ottimo rapporto sia con gli organizzatori che con gli arbitri, oltre che con gli avversari e i compagni, e questo mi fa stare bene, anche se a volte perdiamo.
All'Airone io mi sento a casa, trovo quello che mi aspetto da un circolo sportivo e questo va ben oltre il torneo. Non è banale avere un posto dove poter fare due chiacchiere, bere una birra e rilassarsi. A volte ci vengo anche se non devo giocare e questo vale, vale molto.
Grazie a Piero per la chiacchierata. In bocca al lupo per la stagione e buona vita.