Buongiorno Amir, quando esattamente e come è nata la Polisportiva Zanicchi?
Gharaba Amir: Ciao a tutti, belli e brutti (Cit. del mitico George Weah). La Poli è nata nel 2017 all'interno di un ufficio annoiato, tra colleghi e amici che, stanchi di fare brutte figure calcistiche tra di loro, volevano iniziare a farle anche di fronte a sconosciuti. Da allora la Poli è una solida realtà, ricca di brutte figure calcistiche, ma l'ufficio è ancora annoiato.
Una buona partenza in campionato, un ottima partita contro la corazzata Mediatec con la sconfitta di misura, però da quella partita in poi un Black Out, una striscia negativa con 8 sconfitte di fila. Cosa è successo dopo quella partita? Come valuti questa prima fase del campionato della tua squadra?
Gharaba Amir: Il motto della Poli è "non ci si può fidare", e noi ci teniamo a mantenere i valori della squadra. L'entusiasmo a inizio stagione era alto, vuoi per il poter ricominciare un campionato, vuoi perché anche quest'anno eravamo la squadra col nome più figo. Poi abbiamo dato tutto contro l'Arcellona, avversari storici, e la Mediatec e lì abbiamo capito che continuare a vincere sarebbe stato banale, ci mancava la sensazione delle imbarcate, quelle vere da cui non riprendersi. Oltretutto in mezzo c'è stato Sanremo, che devo dire ci ha parecchio distratti, soprattutto per le performance della nostra beniamina, che per coerenza ha fatto schifo come noi.
Striscia negativa dei risultati interrotta mercoledì con il pareggio all'esordio nella Serie B contro i Mancomannava. Come hai visto la partita? Quale è il vostro obiettivo in questa Serie B che si preannuncia molto equilibrata dopo la prima giornata?
Gharaba Amir: E' stata una partita sofferta, letteralmente, visto che abbiamo l'infermeria piena e avere un cambio è già un lusso. Avremmo anche giocato discretamente, ma alla fine abbiamo rischiato di perderla per due eurogol di Gerrard travestito da giocatore di calcetto, quindi ci portiamo a casa il punticino e stiamo zitti. Oltretutto coi Mancomannava condividiamo il piacere per l'estetica del nome e la possibilità di giocarci l'ultimo posto della B. Il nostro obiettivo è arrivare secondi, ma è anche vero che i secondi sono i primi perdenti, quindi secondi o ultimi va bene uguale. Diciamo che il nostro obiettivo è arrivare in campo, magari in 5. A proposito, faccio un appello a tutti gli svincolati.
Ormai è da diversi anni che siete presenti nella AICS Padova Futsal Cup. Cosa è cambiato secondo te nel tempo in questa manifestazione? E quali sono le motivazioni che vi spingono ad essere sempre presenti e protagonisti in questo Campionato?
Gharaba Amir: E' cambiato un po' il formato della manifestazione, a mio parere sempre nell'ottica di migliorarsi, si è ingrandito il roster delle squadre partecipanti, ma soprattutto abbiamo apprezzato l'idea degli organizzatori di diffondere una pandemia per dare un po' di incertezza al campionato dell'anno scorso. Format interessante, ma che non ripeterei. Noto che stanno lavorando ad altre soluzioni per questo finale di stagione esplosivo, staremo a vedere. Ogni anno ci teniamo a partecipare non per essere protagonisti, ma perché francamente i nomi delle altre squadre non sarebbero all'altezza di una competizione così ben curata, e per infastidire il più possibile i protagonisti (cosa che quest'anno siamo riusciti a fare egregiamente, e che ha dato un senso alla nostra stagione).
Buona Futsal Cup a tutti!
Grazie a Amir per la chiacchierata. In bocca al lupo per la stagione e buona vita.