Quest'anno mi erano arrivate un paio di potenziali proposte ma quando il presidente Buso mi ha offerto di tornare a Miane non ho avuto alcun dubbio. Oltre che aver già allenato a Miane qualche anno fa ed essere legato da un rapporto di grande stima reciproca con la società, la motivazione principale è la profonda conoscenza che questa ha del Futsal e delle sue dinamiche. E per me sono presupposti che, in tanti anni di panchina, sono diventati fondamentali per poter operare con la massima determinazione e serenità.
Andrai ad affrontare un campionato di Serie C1 composto da 16 squadre agguerrite con un livello tecnico-agonistico considerevole. Che obiettivi vi siete posti per la nuova avventura in casa Dibiesse Calcetto Miane? La gestirai all'insegna della linea verde? Quale sarà il modulo di gioco che impartirai ai tuoi uomini sui parquet dei vari palazzetti?🎤
Del Negro Roberto > La Serie C1 Veneta è sempre stata di alto livello e quest'anno, complice le nuove regole sulla presenza ridotta dei non formati nelle categorie nazionali, diventerà terreno di gioco per numerosi atleti di alto profilo che si sono accasati in questa categoria con l'ovvio obiettivo di portare a casa vittorie e punti in classifica.
Ed in controtendenza la mia società mi ha messo a disposizione una rosa di giocatori che per il 99% sono nati calcisticamente a Miane e per il 90% sono nati tra il '99 ed il 2006. Naturalmente stiamo lavorando per integrare la rosa di una o due figure senior che possano, con la loro esperienza, far loro da esempio.
E questa scelta risponde alla tua domanda sugli obiettivi richiesto dalla società: far crescere la “cantera” dei nostri giovani e portarli ad essere protagonisti di un campionato impegnativo come questo. Ed a dirla tutta, questo obiettivo è stato certamente determinate nella mia scelta di sedermi sulla panchina della Dibiesse Miane.
In merito ai moduli continuerò a portare nel lavoro settimanale quelli che sono da sempre le mie convinzioni nel Futsal: quindi non dare priorità a schematizzare movimenti e ruoli a beneficio dei singoli più rappresentativi, ma costruire un gruppo di grande percezione tattica individuale che possa essere trasformata in organizzazione ed efficacia collettiva per i migliori risultati agonistici.
Quali differenze sostanziali trovi nel lavoro con una Prima Squadra piuttosto che con una squadra Under? Come ti rapporti con i tuoi giocatori?🎤
Del Negro Roberto > Fatta salva l'intensità agonistica e mentale, che fa grande selezione nel salto di categoria, sinceramente molto poco. Ritengo che un Under 19 o 21 di qualità debba essere allenato esattamente come un giocatore della prima squadra, accettandone l'inesperienza nella categoria ed allenandolo al fine di farlo diventare protagonista. E quando parlo di allenarlo non intendo solo durante le sedute settimanali, ma anche e soprattutto nel minutaggio partita.
Ma se si continua a considerarli solo come elementi indispensabili per le regole della divisione (tot. formati e/o tot. under in lista/in campo), resteranno sempre e solo delle pedine sacrificabili sull'altare del risultato, e faremo fatica a completare la formazione dei nostri giovani.
Per questo sono fortemente convinto che il ruolo di un allenatore della prima squadra sia di grande responsabilità nei confronti della crescita dei giovani. Questo non vuol dire gettarli in una mischia che ancora non gli appartiene, ma farli crescere gradualmente e con costanza per trasformare i loro errori di oggi nelle qualità di domani.
Se Roberto Del Negro avesse la possibilità di gestire “la stanza dei bottoni”, cosa cambierebbe o aggiungerebbe per migliorare questo sport?🎤
Del Negro Roberto > Ti rispondo con due personali considerazioni.
La prima è che se si vuole veramente far diventare il Futsal un movimento sportivo vero e proprio (e non il parente povero del C11) non è possibile la netta separazione tra la divisione nazionale ed i comitati regionali dove le “regole del gioco” non sono uguali per tutti.
La seconda riguarda il settore tecnico: gli abilitati calcio a 11 devono seguire, per il mantenimento della qualifica, corsi di aggiornamento periodici di aggiornamento in adeguamento alle disposizioni FIFA. Per il patentato Calcio a 5 invece nulla da sempre, e questo la dice lunga sulla considerazione del nostro ruolo in seno alle alte sfere.
Qual è il sogno nel cassetto di Roberto Del Negro nel Futsal?🎤
Del Negro Roberto > Semplicemente uno: poter continuare ad operare con società che condividano i miei principi e che mi permettano, indipendentemente dalla categoria, di lavorare per ottenere risultati costruiti col lavoro e non solo col portafoglio.
Grazie a
Roberto per la chiacchierata. In bocca al lupo per la stagione e buona vita.
Nicola Cecchinato di
C5TIME vi saluta e vi dà appuntamento alla prossima uscita, con una nuova intervista per la rubrica “
LA VOCE DEL FUTSAL”
LEGENDA LA VOCE DEL FUTSAL