Ciao Marco. Partiamo subito dall'attualità. Quest'anno sarà il tuo 6° anno alla guida della "Portieri Academy Evolution" del Calcio Padova C5, oltre alla formazione di nuovi goalkeeper trainer. Come hai vissuto questo “matrimonio”? Cosa ti è rimasto addosso in questi intensi 6 anni nei pro e dei contro?🎤 Marco Di Matteo > È stato un amore spontaneo visto che allenare nella compagine scudata è la massima mia aspirazione. Il progetto nasce da un coinvolgimento di Rossi Riccardo nello sviluppare un'idea trasversale di formazione dei giovani N° 1. restano in me in questi 5 anni, tanta stima e riconoscenza per i miei portieri e gli instancabili preparatori che mi hanno affiancato. I Pro la massima e totale disponibilità dei ragazzi e il contro la crisi d'astinenza dei campi a luglio (sfoderando un sorriso).
In Marco Di Matteo cosa ha fatto scattare la scintilla per questo ruolo nello sport? Cosa lo affascina nell'esportare i propri insegnamenti sul rettangolo di gioco in quelle ore affianco ai suoi portieri?🎤 Marco Di Matteo > Il ruolo del portiere è fascinoso perché c'è lo spirito di sacrificio, la resilienza e la forza psicologica nella gestione del match. Lavorare alle loro best performance, trasformando le mie conoscenze in mattoni sulla loro crescita, è il miglior premio a cui ambisco
Gli addetti ai lavori del Futsal (e non solo) ti riconoscono in una persona professionale, determinata e sempre aggiornata. Ma qual è la cosa a cui ci tieni di più in una seduta di allenamento? Cosa ti interessa maggiormente trasmettere ai tuoi allievi?🎤 Marco Di Matteo > La cosa che più mi gratifica è constatare che le mie proposte vengano ben recepite e assimilate ed aumentino la consapevolezza del gesto e dell'interpretazione del ruolo.
Nel DNA del ‘goalkeeper' devono esserci carattere, esplosività, rapidità felina, coraggio e tempismo ma secondo te: “Numero uno si nasce o si diventa”? Ma soprattutto di cosa caratterizza il ruolo del portiere?🎤 Marco Di Matteo > Secondo il mio parere, N° 1 si nasce, principalmente per la resistenza allo stress psicofisico, l'abitudine di vivere il match in maniera individuale sotto le intemperie, senza mai essere supponente e pronto appena terminato il match a tornare in campo ad allenarsi per migliorare ancora.
Il Calcio a 11 sta apprendo le porte al Futsal, una forma di integrazione che anche in Italia ha iniziato a diffondersi. Dalla tua esperienza che tipo di affinità ci sono tra il portiere di Futsal e quello del calcio a 11?🎤 Marco Di Matteo > Il Calcio a 11 comincia ad approfondire delle gestualità del portiere del Calcio a 5 poiché a livello internazionale i maggiori interpreti hanno nel loro repertorio tecniche importate. L'importante è che esista nella formazione un processo progressivo nella strutturazione del gesto e la competenza nell'utilizzo dello stesso. Personalmente provenendo dall'11 la formazione dei miei ragazzi non differisce diametralmente dallo schema formativo del rettangolo grande. Certo è che la rapidità di esecuzione del nostro sport sposta l'accento sulla reattività e la capacità di copertura dei 3 metri.
Cosa si aspetta il Marco Di Matteo in un prossimo futuro da questo meraviglioso sport?🎤 Marco Di Matteo > C'è una riforma che fa discutere, che ci dirà se siamo pronti a gestire un cambio epocale, personalmente sono abituato a pensare poco e lavorare sodo, ai posteri l'ardua sentenza
Grazie a
DM70 per la chiacchierata. In bocca al lupo per la stagione e buona vita.
Nicola Cecchinato di
C5TIME vi saluta e vi dà appuntamento alla prossima uscita, con una nuova intervista per la rubrica “
LA VOCE DEL FUTSAL”