Insieme per il futuro del Calcio a 5 Veneto
La vostra voce conta!

23-05-2025 10:20 -

C5 TIME desidera avviare un dibattito costruttivo su alcune regole che penalizzano diverse società di Calcio a 5 nella nostra Regione. Queste problematiche sono giustificate da fattori come la mancanza di strutture adeguate e la carenza di giovani atleti sul territorio.

È importante sottolineare che, fino alla stagione 2013/14, il numero minimo di squadre partecipanti, dalla Serie C1 alle categorie giovanili, era di 245, con punte che arrivavano fino a 300 squadre nella stagione 2010/11. Questi sono numeri di spessore, in netto contrasto con le attuali 170 squadre circa.

Vi chiediamo di condividere le vostre opinioni e suggerimenti, sempre con un approccio costruttivo, su come migliorare queste regole e rendere il nostro sport più attraente:

1. Sulla Serie C1: È opportuno rendere obbligatorio o abolire l'under in campo, considerando il tempo effettivo di 20 minuti (con cronometrista)? Perché?

2. Sulla Serie C2: È opportuno rendere obbligatorio o abolire l'under in campo, considerando il tempo effettivo di 20 minuti (con cronometrista)? Perché?

3. Campionati Under 21, Under 17 e Under 15: È opportuno applicare il tempo effettivo di 20 minuti (con cronometrista)? Rendere obbligatorio o abolire l'under in campo? Perché?

4. Campionati di Serie D: Quali suggerimenti avete per rendere più appetibili questi campionati (costi, giorni, orari, ecc.)?

Vi invitiamo a condividere le vostre opinioni costruttive sui punti 1), 2), 3) e 4) nella sezione commenti della nostra pagina Facebook > clicca qui <

Vi chiediamo di firmare il vostro commento e, se lo desiderate, di indicare anche la vostra società di appartenenza.







C5 TIME ha raccolto dati dal 2003 a oggi, monitorando il numero di partecipazioni stagione dopo stagione. I numeri sono eloquenti: negli ultimi anni, le iscrizioni ai campionati sono in netto calo.


Nella stagione 2010/11, avevamo circa 300 squadre iscritte, suddivise come segue:
• Serie C1: 15 squadre
• Serie C2: 53 squadre suddivise in 4 gironi (A, B, C e D)
• Serie D: 132 squadre in 8 gironi

Giovanili:
Juniores (U19): 32 squadre
Allievi (U17): 11 squadre
Giovanissimi (U15): 18 squadre
Totale Giovanili: 61 squadre

Femminile: 39 squadre (32 in Serie C e D; 7 Juniores)

Nella stagione attuale 2024/25, si sono iscritte
squadre (126 in meno), così suddivise:
• Serie C1: 16 squadre
• Serie C2: 32 squadre in 2 gironi (A e B), 21 in meno rispetto al 2010/11
• Serie D: 46 squadre suddivise in 4 gironi (86 in meno rispetto al 2010/11)

• Giovanili:
Juniores (U19): 0, ma Under 21: 13
Allievi (U17): 24
Giovanissimi (U15): 30

Totale Giovanili: 67 squadre (+5 rispetto al 2010/11)

Femminile: 15 squadre con 13 tra Serie A, B, C e Juniores (15 in meno rispetto al 2010/11)

La Serie C1 ha mantenuto una certa stabilità, nonostante una fase negativa nella stagione 2012/13, in cui si era ridotta a soli 10 squadre. Dai successivi 12 o 13 squadre nel 2014/15 e 2015/16, ha sempre mantenuto un format di 14-16 squadre iscritte.

La Serie C2, che negli anni 2004/05, 2005/06 e 2006/07 contava 64 squadre suddivise in 4 gironi da 16, ha intrapreso una tendenza discendente. Con la stagione 2011/12, l'eliminazione del Girone D portò a 48 squadre, scendendo ulteriormente nel tempo fino alle 32 squadre iscritte nella stagione 2024/25, divise in 2 gironi da 16.

La situazione è drammatica per la Serie D. Negli anni passati, ha avuto picchi di 136 squadre nella stagione 2007/08 e 137 nel 2008/09. Tra il 2003/04 e il 2012/13 non si era mai scesi sotto le 100 squadre partecipanti. Va notato che dalla stagione 2009/10 alla stagione 2010/11, ogni Delegazione Provinciale aveva il proprio campionato di Serie D con talvolta anche due gironi. Negli anni successivi, diversi gironi sono stati eliminati, e attualmente, per la stagione 2024/25, abbiamo raggiunto il minimo storico con sole 46 squadre partecipanti, 93 in meno rispetto al 2008/09.

Il Futsal Femminile ha vissuto le sue migliori stagioni tra il 2007/08 e il 2012/13, raggiungendo nel 2009/10 il record di 32 squadre più 12 Juniores, per un totale di 44 squadre. Tuttavia, dalla stagione 2013/14, si è assistito a un'emorragia di squadre, e dal 2015/16 non sono più stati creati campionati Juniores Femminili. Attualmente, ci sono solo 13 squadre, e questa è una categoria che necessita di essere valorizzata quanto prima!

Al contrario, nelle categorie giovanili il Futsal maschile mostra segnali positivi per il futuro. L'Under 21, attivata nel 2018/19, ha attirato nelle sue due stagioni dalle ceneri dell'Under 19 Regionale un buon numero di squadre. L'Under 17 (Allievi) continua a crescere, segno che le società stanno investendo nei settori giovanili dove è fattibile, linfa vitale per qualsiasi sport. Infatti, nella stagione attuale 2019/20, abbiamo registrato il record di 29 squadre iscritte! Dalla stagione 2015/16, non si è mai scesi sotto le 22 squadre per campionato. Anche per l'Under 15 (Giovanissimi), la stagione 2018/19 ha visto iscritti circa 28 squadre, mantenendosi sempre al di sopra delle 20.

Nicola Cecchinato:
Personalmente, considero il futsal uno sport molto interessante per vari aspetti e mi piacerebbe che l'Italia seguisse l'esempio della Spagna. In Spagna, il futsal ha una propria divisione, separata dal calcio a 11. La Primera División de Fútbol Sala è il massimo livello professionistico del campionato spagnolo di calcio a 5 ed è considerato uno dei più importanti al mondo. In Italia, invece, siamo legati alla LND-FIGC (calcio a 11), il che ci limita i margini di crescita, dove qualsiasi regolamentazione viene filtrata da loro.

In Italia, stiamo affrontando una realtà che sta guadagnando sempre più terreno. Nel 2024, il nostro paese ha registrato il tasso medio di natalità più basso rispetto a tutti gli altri paesi europei. Oltretutto, oggi i giovani hanno decisamente più opportunità di praticare sport rispetto al passato. L'aumento delle discipline sportive, l'accesso a strutture più fruibili e la promozione di una cultura più inclusiva e orientata al benessere hanno ampliato le opzioni disponibili.

Il Futsal Veneto, tuttavia, ha mantenuto una buona crescita nel settore giovanile: le categorie Under 21, Under 17 e Under 15 hanno registrato un aumento significativo. Grazie a quelle società che si sono impegnate a dare spessore e profondità a queste categorie, riconoscendo l'importanza di investire nelle strutture e negli spazi disponibili, merito di coloro che hanno creduto nel progetto con perseveranza.

Per quanto riguarda le regole inserite o riviste ad ogni stagione, ci sarebbe molto da discutere e ognuno avrebbe sicuramente idee costruttive ma, basate sul proprio contesto. Ci sono società inserite in contesti territoriali e demografici che devono condividere le risorse con altri sport, affrontando la scarsità di palazzetti e le sfide nel reclutamento di sempre meno giovani, una realtà ben più complessa rispetto ad altre aree territoriali.

Gestire il futsal in Veneto non è affatto semplice. Dopo Antonio Peron, abbiamo avuto Michele Di Giambattista, entrambi hanno dedicato il loro tempo (passione) per dare profondità e credibilità a questo sport, sperimentato personalmente le difficoltà nel garantire campionati dell'attuale spessore tecnico-agonistico, tra l'asse Roma e società iscritte, e in effetti, ad ogni elezione, si presenta quasi sempre una mancanza di candidature.

La regola dell'Under nei campionati di Serie C1 e Serie C2 rappresenta un vantaggio per le società con al loro interno settori giovanili, poiché consente ai giovani di crescere stagione dopo stagione nella propria società creandosi un indotto per glia anni a venire per l'approdo in prima squadra. Questo è un sogno ambito da molti ragazzi e rappresenta una grande opportunità per le società, che possono ottenere consensi sia a livello regionale che nazionale, oltre a generare un'entrata economica attraverso le rette mensili.

Tuttavia, molte società inserite in questi campionati non hanno la possibilità di attingere dai propri (inesistenti) settori giovanili. Non si tratta di negligenza o indifferenza, ma piuttosto dell'assenza di strutture adeguate, di giovani nel territorio e di dirigenti volenterosi che possano contribuire all'espansione della società. Di conseguenza, per adeguarsi al regolamento, queste società devono chiedere ad altre società la possibilità di integrare (più di un giovane) nelle loro rose, con il rischio di affrontare costi che rendono sempre più precarie le finanze societarie.

Negli ultimi anni, molte società hanno faticato ad attrarre sponsor, sempre meno interessati a investire nel mondo dello sport che non offre una visibilità significativa. Questa situazione mette in luce una problematicità non trascurabile, in quanto l'assenza di una rete giovanile solida limita non solo lo sviluppo dei talenti locali, ma anche la sostenibilità economica delle società stesse.

Non sono mai stato dell'idea di sanzionare le società che non riescono a schierare squadre giovanili, perché sono convinto che se avessero le opportunità necessarie, lo farebbero senza ombra di dubbio. Se una squadra avesse un giovane (interessante), sicuramente sarebbe inserito in prima squadra senza esitazioni.

Sono favorevole al sostegno delle società che investono nella creazione di settori giovanili. È importante sottolineare che queste società trarrebbero enormi soddisfazioni dal loro indotto, con famiglie e sostenitori che affluiscono a ogni allenamento e partita, portando con sé uno spirito sportivo e giovialità inappagabile.

Parlando della Serie D e del Femminile, e seguendo la rubrica C5 TIME che include anche i campionati Endas e Aics (ben organizzati come tuttocampo), posso garantire che esistono molte squadre con interessanti giovani al loro interno. Per vari motivi, questi giovani scelgono di praticare sport “amatoriali”: potrebbe trattarsi di un impegno meno gravoso, di costi più contenuti o della flessibilità offerta in termini di giorni di gioco e orari. Tuttavia, questa tendenza sta guadagnando sempre più terreno a discapito dei campionati del Comitato Regionale Veneto.

La situazione attuale del Futsal Veneto presenta diverse sfide: il numero di nascite continua a diminuire, gli spazi disponibili (come palestre) sono sempre più limitati e gli sport alternativi guadagnano popolarità. Inoltre, ci sono sempre più “paletti” burocratici e una crescente difficoltà nel reperire sponsor, che devono gestire bilanci sempre più restrittivi. La mancanza di dirigenti disponibili per seguire le attività e le difficoltà dell'AIA nel formare nuovi giovani arbitri complicano ulteriormente la situazione.

Nonostante tutte queste problematiche organizzative, il Futsal Veneto riesce a resistere, ma ha bisogno di supporto per continuare a esistere. È importante che le società guardano al di fuori del proprio “orticello” e che la federazione lavori per abbattere più ostacoli, rendendo l'attività sportiva più appetibile per tutti. Non è facile ma, non impossibile!

Nicola Cecchinato


Fonte: Redazione di C5 TIME